L’organizzazione cattolica a sostegno di ragazzi e famiglie disagiate.
La Caritas diocesana a fianco di migranti che versano in condizione di bisogno, vulnerabilità ed emarginazione per favorire il loro processo di integrazione. È ancora attivo il progetto Apri, la comunità al centro, che si concluderà alla fine dell’anno. Poi bisognerà attendere per sapere se sarà mantenuto anche il prossimo anno. L’iniziativa interessa famiglie o singole persone che vogliono avviare una relazione di accoglienza, non necessariamente ospitando a casa, ma aprendo le porte ad una relazione finalizzata a dare una mano a chi necessita di aiuti.
L’impegno minimo richiesto per chi vuole fare questa esperienza è di sei mesi. Ma quasi sempre le relazioni che funzionano vanno oltre questo termine perché molto spesso si crea un legame affettivo che non può essere interrotto da una scadenza prefissata.
I beneficiari, extracomunitari regolarmente soggiornanti, sono identificati dalla stessa Caritas tramite i centri di ascolto. In altri casi sono gli stessi soggetti coinvolti (famiglie ed extracomunitari), che si sono conosciuti in altre occasioni, a dare vita alla relazione sotto l’ombrello della Caritas che tiene le fila di tutto e mette a disposizione anche la rete di una comunità solidale che opera al suo interno e nel territorio, che riesce a risolvere parecchi problemi di tipo sanitario, legale per l’ottenimento dei documenti, ecc.
La famiglia svolge in modo gratuito il ruolo di tutor, come un amico che segue, consiglia, indirizza, aiuta nella ricerca di un lavoro, nello scrivere i bambini a scuola o all’asilo, nell’accesso ai servizi e nella conoscenza dei propri diritti. Caritas, che dispone un budget per sostenere il progetto, interviene anche economicamente per fornire strumenti utili finalizzati ad una più facile integrazione, come ad esempio tirocini formativi, computer per la didattica a distanza, acquisto di libri, pagamenti di tasse universitarie, corsi di lingue, ecc.
A chi rivolgersi: per avere informazioni sull’avvio della relazione si può contattare la psicologa Anna Cullotta, responsabile del progetto a Palermo al numero 388/6232916 o tramite mail all’indirizzo promozioneumana@caritaspalermo.it