La più grande emergenza per i migranti a Palermo è diventata quella della casa. I ragazzi e le ragazze, anche con bambini piccoli, vengono messi alla porta dai centri di accoglienza, dove sono stati ospitati da minori, e non sanno dove andare. Perché non trovano casa. Non hanno uno spazio ed un tetto dove vivere. Per loro, nella realtà, il diritto alla casa è soltanto un miraggio. Perché nessuno vuole affittargli un alloggio, tranne rarissime eccezioni. E senza una casa, il minimo per una vita dignitosa, come fai a vivere?
La nostra idea è quella di creare housing sociali, piccoli appartamenti da concedere ai migranti con affitti calmierati, con regolari contratti di locazione, che danno a chi li occupa la possibilità di poter avere la residenza e quindi carta di identità, assistenza sanitaria, permessi di soggiorno e l’accesso ai provvedimenti assistenziali dello Stato.
Per affitti calmierati si intende un pagamento di circa 150-200 euro al mese, comprensivo delle utenze.
L’ideale sarebbe avere in comodato d’uso gratuito grandi immobili, magari da ristrutturare, dove poter realizzare gli appartamenti. In città ci sono tante strutture inutilizzate gestiti dalla Curia e da altri enti religiosi, dal Comune e dalla Regione (beni confiscati alla mafia), da Ferrovie dello Stato, da Ospedali, Fondazioni e da altri enti pubblici e privati.
Invece di lasciarli abbandonati, potrebbero tornare a vivere risolvendo questa grande emergenza sociale.
Un’alternativa a questo progetto, che resta la migliore soluzione, sarebbe quella di avere delle somme disponibili che consentono di affittare un buon numero di appartamenti da concedere poi, sempre con affitti calmierati, a chi è in cerca di una casa.
Il pagamento di un affitto basso da parte dei migranti consente di pagare le spese di gestione e parte della pigione ai proprietari. La parte mancante dovrebbe essere integrata da chi intende sostenere questa iniziativa.
Facciamo un esempio. Se il pagamento degli affitti di un anno costa cinquantamila euro e gli inquilini pagano somme che raggiungono tremila euro, la restante parte va messa dagli sponsor.
Siamo pronti a recepire le disponibilità di quanti vogliono concorrere a dare corpo a questo progetto dal notevole valore umano e sociale.