In crisi il sistema dei tutori in Sicilia: “Le istituzioni ci hanno abbandonati e da soli non ce la facciamo”

Facebook
Twitter
LinkedIn

Sempre in aumento la fuga dei tutori volontari, iniziata ormai qualche anno fa, dopo i primi entusiasmi e una partenza che prometteva molto bene. Palermo in testa, ma la questione riguarda tutti e quattro i Tribunali per i minorenni della Sicilia. Palermo, che comprende anche le province di Agrigento e Caltanissetta (189 tutori iscritti all’albo del Tribunale), Catania con le province di Ragusa e Siracusa (188), Caltanissetta con Enna (16) e Messina (30), 423 in tutto (dati ai primi di settembre scorso), ma la gran parte sulla carta, non operativi.

Fioccano le richieste di dimissioni o di sospensione dagli appositi elenchi dei Tribunali per i minorenni. La notizia viene confermata anche dal garante regionale per l’infanzia e l’adolescenza, Giuseppe Vecchio, che evidenzia anche “la diminuzione dei partecipanti ai corsi di formazione dei tutori e di quelli che una volta formati chiedono l’iscrizione nell’apposito albo dei Tribunali”.

Ma perché questa inversione di tendenza?

“Nel lavoro gravoso ed impegnativo che dobbiamo svolgere – dice la tutrice Marzia Capitano – siamo stati lasciati soli ed in periodo di covid questo ha finito per rendere ancora più difficile lo svolgimento del compito assegnatoci, tutto è diventato particolarmente complicato per non parlare dell’accesso agli uffici, che era già difficile precedentemente. Svolgiamo un lavoro gratuitamente, impegniamo tantissimo tempo ed anche soldi in parecchi casi. Non si può chiedere ad una persona che ha famiglia e un lavoro tutto questo, senza alcun aiuto dalle istituzioni”.

C’è un modo per risolvere questo problema?

“Innanzi tutto va detto – dice il garante – che il peso della tutela non può essere sostenuto da una sola persona. Bisogna fare qualcosa per non arretrare ulteriormente. Per quanto mi riguarda, e per le esigue somme disponibili che ho (47 mila euro), sto valutando la possibilità di affidare ad un organismo, somigliante ad una specie di patronato, il compito del disbrigo delle pratiche e dell’ottenimento dei documenti, su segnalazione del tutore, per sgravarlo di compiti che spesso richiedono molto tempo”.

Dida: la tutrice Marzia Capitano

Emigrazioni e morti in mare. Una vita umana non è negoziabile mai. Separare l'azione repressiva da quella del salvataggio

di Giorgio Bisagna, avvocato. Presidente dell’associazione Adduma, Avvocati dei diritti umani. Il processo che vede…

testatina-belle-storie

Io mentore di due ragazzi immigrati e la sfida per la loro integrazione

Rino Canzoneri Da Il Mediterraneo24 Palermo – Quando nel 2016-2017 vedevamo in Tv i barconi…

SITI PARTNER