Palermo capitale dei diritti negati

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Anche un anno e mezzo per l’iscrizione anagrafica e lunghe attese per la residenza e la carta d’identità. Un nuovo incontro il 12 aprile a Palazzo delle Aquile per capire come il Comune vuole risolvere uno scandalo che si trascina ormai da diversi anni.

Da anni sindacati e associazioni del Terzo Settore denunciano i gravissimi disservizi dell’ufficio anagrafe del Comune di Palermo: cittadini attendono mesi, se non addirittura per anni, per completare le pratiche di iscrizione anagrafica. E’ problema non nuovo, che esisteva anche con le precedenti amministrazioni e che continua ancora adesso, nonostante piccoli interventi assolutamente insufficienti.  

Ogni giorno gli abitanti e le abitanti di Palermo, migranti in particolare, si recano presso gli uffici di viale Lazio perdendo giorni di lavoro, esposti al sole, al vento e alla pioggia, per ottenere la documentazione richiesta e puntualmente restano in vana attesa di essere ricevuti dai dipendenti comunali o per avere risposte negative.

Questi disagi costituiscono una violazione sistematica di molteplici diritti, di cui la residenza rappresenta un presupposto fondamentale.

Lo scorso 14 marzo si è svolta una manifestazione con corteo per denunciare questa incresciosa situazione. A Palazzo delle Aquile una nostra delegazione è stata ricevuta dall’assessore ai Servizi demografici Dario Falzone, dal segretario generale Raimondo Liotta e dalla dirigente del servizio anagrafe Alessandra Autore. In quella sede abbiamo esposto le criticità del servizio di anagrafe ed avanzato proposte risolutive del problema.

I rappresentanti dell’amministrazione ci hanno chiesto tempo per fare delle verifiche interne e approntare interventi per migliorare il servizio attuale che ci comunicheranno in un nuovo incontro che è stato fissato per il 12 aprile alle ore 16.00.

Se queste risposte dovessero essere solo vuote parole o i soliti pannicelli caldi, come è avvenuto negli anni passati, riprenderemo la protesta a vari livelli, sino a quando non verranno riconosciuti i diritti previsti dalla legge, dalla Costituzione e dalle sentenze dei magistrati.

Nell’incontro avuto con l’amministrazione comunale, di cui si diceva prima, abbiamo chiesto:

1) Un piano straordinario e trasparente che indichi quante sono e di che tipo le pratiche inevase, il tempo che occorre per il loro smaltimento e con quale personale e strategia organizzativa si intende affrontare la questione;

2) Il potenziamento degli sportelli utilizzando, come previsto dal contratto, in straordinario il personale già in servizio negli uffici anagrafici e l’inserimento di nuovo personale negli uffici dei servizi demografici;

3) La presenza di mediatori linguistico culturali negli uffici per facilitare la comprensione reciproca tra utenti e impiegati, al fine di velocizzare la compilazione dei documenti e la presentazione delle istanze, riducendo così i tempi di attesa;

4) Nuovi sportelli per gli immigrati (attualmente ce ne sono solo due in viale Lazio aperti mezza giornata due giorni a settimana), alcuni dei quali dislocati nel centro storico;

5) Che le pratiche di iscrizione anagrafica, dei minori stranieri non accompagnati e adulti migranti accolti nelle strutture di accoglienza, dei senza dimora ospitati nei dormitori in carico alla marginalità adulta, vengano evase da uffici preposti che tengano conto dei progetti di autonomia incompiuti a causa della mancanza di residenza che vincola la loro dismissione;

6) Individuare quanti all’interno dell’amministrazione hanno la qualifica di ufficiale di anagrafe, pagati con una indennità straordinaria, per verificare se alcuni di loro, come sembra, vengano impiegati in altri servizi e mansioni;

7) Utilizzare la legge nella parte che prevede di poter effettuare assunzioni a tempo determinato o personale fuori ruolo;

8) Rivolgersi ad altri comuni della provincia di Palermo per accertare la disponibilità di ufficiali di anagrafe che possono supportare gli uffici comunali di Palermo;

9) Applicare la norma che prevede di concedere la residenza dopo due giorni dalla presentazione dell’istanza. Nei casi in cui l’ufficiale di anagrafe voglia fare degli accertamenti, va rispettata la legge nella parte che prevede che dopo 45 giorni scatta il silenzio assenso e si ottiene automaticamente la residenza. Attualmente questo provvedimento non viene applicato nonostante intimato anche dai magistrati in tutte le sentenze che si sono pronunciate su questi casi;

10) E’ stato chiesto anche di procedere alle iscrizioni o alle registrazioni delle mutazioni anagrafiche dichiarate dai cittadini stranieri titolari di una carta di soggiorno permanente, per congiunti di cittadino UE, o di un permesso UE per soggiornanti di lungo periodo, a parità di condizioni con i cittadini italiani, così come prescritto dalla legge, senza richiedere l’aggiornamento dei predetti titoli di soggiorno quando siano stati rilasciati da più di cinque anni o siano stati rilasciati da articolazioni territoriali di amministrazioni diverse dalla Questura di Palermo;

11) Applicare la normativa che disciplina l’attività dei servizi anagrafici dei comuni che consente al sindaco di delegare a svolgere le attività di ufficiale dell’Anagrafe ad altri dipendenti, che possono essere formati secondo le indicazioni di legge.

Su queste proposte attendiamo risposte concrete, che siano veloci e risolutive da parte dell’amministrazione per evitare che diverse centinaia di cittadini che vivono nel nostro territorio siano persone invisibili, senza diritti e senza la possibilità di potersi integrare.

I sottoscrittori del documento:

Cgil – Arci – Associazioni senegalese, gambiana, biafrana – Stravox – Donne di Benin City – Cub immigrazione – Moltivolti – Prima gli ultimi. Nessuno è straniero – Solaria – Divento – Di sana Pianta – Associations Ambulante Palermo DOVE – Centro Diaconale La Noce Istituto Valdese – Caritas Diocesana di Palermo – Istituto Don Calabria – Associazione Apriti Cuore – Api Colf Palermo – FederColf – Ufficio Diocesano Interreligioso e interculturale – Unione degli Ivoriani in Sicilia- Giocherenda- Avvocato di strada – Rete SaluTiAmo- Ufficio diocesano per la pastorale delle migrazioni- Associazione Arcobaleno di popoli -Fondazione San Giuseppe dei Falegnami

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